Le calate di Surtan X

Dopo la grande impresa di Badde Omene, la meritata cena ed il successivo riposo al rifugio, eccoci pronti per partire alla volta delle 4 calate da brivido conosciute come "Surtan X", nella falesia di Surtana. Con Francesco M., Barbara N., Adriano Ur., Matteo M., Bibi P., Adriano Us. detto Agghi e la sottoscritta Mara S., all'alba siamo già operativi e, dopo una veloce preparazione ed il recupero delle attrezzature da campo, eccoci riuniti per far colazione e partire tra i suggestivi boschi nella vallata di Lanaittu.
Partenza tranquilla con un trekking inizialmente semplice su un sentiero accessibile e ben tracciato. Non siamo soli sul percorso. Altri escursionisti ci seguono prima di imboccare sentieri differenti ...ed è qui che perdiamo Adriano Ur.! L'esperto del gruppo rallenta per fare due chiacchiere con alcune persone incontrate lungo il cammino e sparisce per tutto il trekk di avvicinamento alle calate. Non ci preoccupiamo particolarmente in quanto, essendo il più esperto, conosce questo territorio ed ha ben chiara la traccia per arrivare al cuile Sas Traes dove ci fermeremo per fare un break e qualche foto.
Quindi procediamo spediti svoltando verso un ripido sentiero tra i boschi formato da terra battuta e pietre che appesantiscono ancora di più la risalita. Ci fermiamo per prendere fiato e, con sorpresa, incontriamo un gruppo di "giovanotti" over 70 che approfitta della nostra sosta per superarci. A quel punto riprendiamo anche noi la nostra salita, umiliati ma motivati!
Arriviamo finalmente al cuile dove ci ricongiungiamo col nostro fidato "giovanotto" Adriano Ur. che non perde occasione per farci riflettere su quanto accaduto: la perdita di un componente del gruppo rimasto indietro. Iniziata come una discussione animata sul perché non ci fossimo allarmati, abbiamo successivamente scoperto che era una situazione organizzata per valutare la nostra reattività davanti ad una circostanza di pericolo che si sarebbe potuta presentare realmente.
Capita la lezione, imbocchiamo la discesa per le nostre attesissime calate. Tra lame di calcare, olivastri, lecci e ginepri secolari arriviamo finalmente al nostro primo attacco. 
Qui ci accoglie una vista mozzafiato. Il vertiginoso salto si apre sotto di noi regalandoci la prima scossa di adrenalina che attendevamo per tutto il tragitto. Matteo e Adriano Ur. iniziano ad armare la calata. Il posizionamento alla sosta è un po' scomodo in quanto ci si deve arrivare scivolando frontalmente ma, una volta sistemati, la partenza è semplice e veloce. Il salto è 22mt. di timida emozione.
Toccato terra percorriamo una piccola discesa che ci conduce al secondo attacco. Neanche questo è semplice ed evitare di far cadere delle pietre sotto di noi risulta un impresa altrettanto ardua. Matteo e Barbara sono gli apprendisti armatori.
I due si cimentano ad armare la seconda calata con attenzione e precisione. Questa è poco più alta della prima: 25mt. di passeggiata verticale tra le pareti della falesia Ogliastrina.
A turno ci caliamo fino ad un piano dove siamo costretti a metterci in sicurezza per via del punto piuttosto esposto. Da qua ci caleremo nel terzo salto fino al successivo attacco, quello della quarta calata, dove ad aspettarci c'è un corrimano in acciaio ed un punto d'appoggio dove ci sta giusto il piede... L'attesa non è tra le più confortevoli. Sporgendoci all'indietro possiamo percepire quel brivido adrenalinico che ci attraversa la schiena ammirando i 33mt. che strapiombano su vuoto.
La discesa è emozionante! A metà percorso una cengia taglia la nostra calata, ma ci permette di soffermarci un attimo ad ammirare il panorama e riprendere fiato prima di proseguire fino a toccare, ahimé, terra! Il rientro è breve. Il bosco ci avvolge tra i profumi della vegetazione scaricando l'adrenalina e restituendoci quella calma che non avremmo mai più voluto ritrovare.
Arriviamo alle macchine e dopo un veloce cambio di vestiti ed uno stop per nutrire quel senso di fame che ormai ci invadeva anche l'anima, siamo pronti a ripartire verso casa dove una santa doccia e una buona dormita ci riporterà alla vita di tutti i giorni. Per me i punti fondamentali di questa due giorni sono stati: Apprendimento + Collaborazione + Convivialità + Adattamento + Supporto + Divertimento + Emozione. Tutti con un ordine sparso e nessuno con una priorità assegnata!