Gutturu Xeu (notturna)


L’appuntamento con gli amici del C.I.S.S.A. è fissato alle 20:00 ad Iglesias, presso la nostra sede. C’incontriamo carichi d’entusiasmo per tale evento, formando una squadra di otto persone composta, oltre me, da Guido, Benedetta, Adriano Usai, Annalisa, Giuliano, Simona e Tore. Poi, raggiungiamo in auto il cancelletto in rete metallica che funge da ingresso pedonale al percoso sterrato di avvicinamento a Gutturu Xeu. Quindi, indossato casco ed imbrago, cominciamo un breve trekking di circa 400m. fino al punto d’attacco della ferrata. Guido ha con se una corda da 25m. che ha portato per un’eventuale calata, o da utilizzare per qualsiasi evenienza. Essendo sporca ed ingombrante non sta nello zaino di nessuno (anche perchè abbiamo tutti zaini piccoli); allora si offre volontaria Annalisa che la trasporterà sulle spalle per tutto il sentiero. Ancora non sappiamo se avremo tempo e/o voglia di fare una breve calata in corda ma, per sicurezza, ognuno di noi ha con se il proprio discensore. La visibilità è buona e c’è ancora tanta luce, pertanto evitiamo di utilizzare le luci del casco, anche se non vediamo l’ora di accenderle.

Il primo ad allongiarsi sui cavi della via è Adriano Usai, seguito da Guido, Annalisa e Giuliano. Dopo qualche istante si arrampicano anche Simona e Benedetta ed, infine, io e Tore. Raggiungiamo il primo terrazzino felici d’essere esattamente dove fino a qualche giorno fa, quando è stata programmata l’escursione, potevamo solo sognarlo. Ora risaliamo un buon tratto in verticale lungo la parete rocciosa, giungendo su una breve cengia in terriccio di sottobosco che volge verso destra. Man mano che l’oscurità serale inizia a crescere, iniziamo ad accendere le luci dei caschi creando uno scenario molto suggestivo. Poi, iniziamo a scendere una lieve scarpata che porterà ad esporci fino a superare un angolo del costone di circa 45°, permettendoci poi di proseguire una lunga discesa, sempre con l’ausilio di cavo in acciaio e gradini. Nonostante sia un percorso che abbiam fatto più volte alla luce del giorno, la notte rende tutto differente ed ogni passo richiede molta più attenzione. Ci apprestiamo ad affrontare un passaggio molto particolare, transitando orizzontalmente su diversi gradini e tenendo il corpo al contatto costante con la parete, che è distanziata da noi unicamente dal cavo in acciaio sul quale scorrono le longe.

Il caratteristico sentiero sul vuoto termina su un terrazzino dov’è ubicato il libro di via. L’atmosfera che si sta creando è fantastica ed il paesaggio offre emozioni molto belle: verso ovest, sopra le cime dei monti, si nota ancora qualche languido chiarore del tramonto; mentre verso sud brillano le luci della città di Iglesias, contornate dal luccichio dei centri limitrofi …e noi come bimbi restiamo incantati ad osservare, mentre tutto acquista un fascino particolare… Proseguendo oltre il luogo dov’è custodito il libro di via, volgiamo verso sinistra ed iniziamo a scalare la parete più impegnativa che, con la sua irta pendenza, ci conduce su un pianoro poco distante dai “grottoni” (alcune grandi cavità presenti sul posto). Sostiamo qui per mangiar qualcosa e far quattro risate in compagnia. Poi iniziamo la discesa fino al canalone, ripassando accanto a dove stasera tutto è cominciato. Mentre proseguiamo sul sentiero di rientro, iniziamo finalmente a scorgere la luna, prima nascosta tra i monti. Ed illuminati da tal chiarore, concludiamo questa bellissima notturna tra amici.