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3° Climbing Day al Roccione (novembre 2016)
Blog di Francesco Manca - Pubblicato dal CISSA Aps Iglesias il 14/11/2016
L’associazione “Verde Azzurro Pan di Zucchero“, in collaborazione con l’associazione “C.I.S.S.A.” (Centro Iglesiente Studi Speleo Archeologici), la ditta Vertical Sulcis ed il patrocinio del Consorzio del Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e del Comune di Iglesias, ha organizzato per la giornata odierna il 3° Climbing Day. La manifestazione, che in primis si prefigge la valorizzazione del territorio, si svolgerà nel settore d’arrampicata “Ombre Rosse”, sito ad Iglesias presso il Roccione di Corongiu de Mari (una splendida falesia calcarea dalle caratteristiche rocce rosse). Raggiungo il sito verso le 9:00 insieme a Guido, Rossana, Alessia ed Alessio. Nel piazzale sterrato antistante il Roccione, Giuseppe Forresu con gli amici dell’associazione “Verde Azzurro Pan di Zucchero”, sta allestendo alcuni gazebo con panche e tavoli sopra i quali disporrà bibite ed appetitosi spuntini. I ragazzi dell’associazione offrono una squisita accoglienza consegnando ad ogni partecipante una maglietta dell’evento.
La giornata è parzialmente nuvolosa con sprazzi di cielo azzurro e soleggiato. Nonostante ci siano 16° di temperatura, possiamo tranquillamente utilizzare la maglietta dell'evento a maniche corte, in quanto stando a ridosso delle pareti rocciose siamo riparati dal vento. Alcuni compagni del C.I.S.S.A., insieme agli amici di Verde Azzurro Pan di Zucchero, sono sul posto da questa mattina per poter predisporre le pareti con diverse corde. Il clima che si respira è amichevole e collaborativo. Tale positività fa auspicare che iniziative simili possano presto ripetersi per far confluire in questa nostra meravigliosa zona tanti amanti del climbing e di altre attività contigue alla natura, come uscite speleo, ferrate e trekking. La parete rocciosa offre diverse vie d’arrampicata, ognuna segnalata con un nome ed il grado di difficoltà. Al mio arrivo trovo un gruppetto di ragazzi che si sta organizzando con imbrago e scarpette per cimentarsi in queste prove.
Durante l'arrampicata i ragazzi sono assistiti da persone più esperte. In breve, viene assicurato l’imbrago dello scalatore con una corda dinamica che passa anche in un apposito dispositivo autofrenante (comunemente noto come gri-gri), fissato all’imbrago della persona che resta a terra ad assistere (a far sicura); man mano che l’arrampicata avanza, colui che assiste “da corda” (cioè, poco alla volta lascia corda libera), in modo che chi si sta arrampicando possa facilmente convogliarla nei moschettoni (rinvii), che progressivamente posiziona sugli anelli in acciaio disposti in parete; da terra l’assistente controlla con massima attenzione tutte le evoluzioni dell'assistito, rilasciando o tendendo la corda in relazione alle difficoltà affrontate (in realtà chi assiste non si limita semplicemente a dare o ricevere corda, ma effettua un movimento quasi ondulatorio diventando un tutt’uno con la corda stessa, avanzando verso la parete o retrocedendo dalla medesima fino a tendere la corda per sostenere il peso dell'arrampicatore); pertanto, in caso di scivolata, l’eventuale caduta è ammortizzata, oltre che dal dinamismo della corda, fondamentalmente dalla destrezza di chi assiste che dovrebbe ridurre in modo consistente il fattore di caduta.
In concomitanza alle arrampicate in falesia, con gli amici del C.I.S.S.A. abbiamo previsto prove di salita e discesa su corda con attrezzi speleo. Mentre con Alessia ed Alessio indossiamo l’imbrago speleo, Guido e Roberto si avviano lungo un ripido sentiero che conduce sulla parte alta del Roccione che sovrasta una grotta. Poco dopo li raggiungiamo anche noi ed assistiamo mentre armano la parete per calare due corde statiche. Tutte le operazioni son documentate dalle Reflex di tanti amici (tra cui Giuseppe F. e Rossano A.). Dopo che Guido e Roberto completano il lavoro, predisponendo anche qualche frazionamento, mi calo anch’io che ho il compito di trasportare una scaletta in corda munita di moschettone ed agganciarla sull’anello posizionato sopra la grotta (tale scaletta potrà esser utilizzata per facilitare il cambio attrezzi al primo frazionamento). Giunto a terra incontro tanti amici che nel frattempo sono arrivati al Roccione ed ora, a turno, iniziano ad alternarsi sulle corde, assistiti da Guido e Roberto, per ripassare ed affinare le tecniche di salita e discesa speleo.
Alcuni ragazzi di altre associazioni mi chiedono informazioni sull’attività speleo. Uno di questi è Chicco che vorrebbe provare ma non ha l’imbrago giusto (in quanto quello speleo differisce da quelli per l’arrampicata e la ferrata). Pertanto, lo invito a recarsi presso la nostra sede dove, con i nostri imbraghi e la nostra assistenza, potrà fare una prova di salita e discesa su corda statica. Anche le arrampicate procedono a pieno regime. In particolare seguo con piacere le prestazioni di Giorgio C., Vittorio, Cristina. Per qualche ora resta con noi anche Adriano Ur., che oggi si sta occupando solo di far sicura. Anche Francesco Ballocco si offre per far sicura a tantissimi ragazzi. Nel frattempo è arrivato Luciano Cuccu che con consueta passione effettua diversi scatti fotografici. Mentre sto li ad osservare, Carlo mi invita ad arrampicarmi. Quindi, mi presta le sue scarpette taglia 37,5 che calzo con un po' di fatica (il mio piede calza 39,5) e, dopo aver assicurato la corda al mio imbrago, comincio ad arrampicare
La via d’arrampicata che sto percorrendo si chiama Cua Cua ed ha un grado di difficoltà 6b. Rispetto alla classica arrampicata esposta prima, non devo procedere agganciando i rinvii agli anelli, in quanto la mia corda è stata già fatta passare in tutti moschettoni dei rinvii. Pertanto, man mano che raggiungo un anello devo liberare la corda dal moschettone del rinvio (altrimenti resterei bloccato in quel punto). Avanzo seguendo i preziosi consigli di Carlo, facendo piccoli passetti ed appigliandomi alle diverse fessure che trovo lungo il percorso. A volte devio la mia direzione spostandomi troppo a destra, o a sinistra, per poi riallinearmi perpendicolarmente ai diversi anelli che dovrò raggiungere. Son concentrato nel cercare invisibili appigli, cercando di non pensare al fastidio delle scarpette strette (o saranno proprio queste ultime che offrono miglior stimolo per stare ancora più vigile?). Non so quanti metri ho già percorso, ma percepisco l’ altezza solo quando, superati ormai tutti gli anelli e liberata la corda da tutti i rinvii, prendo tra le mani la catena che indica il termine della via.
Ora posso lasciarmi andare in una discesa assistita da Carlo, recuperando man mano tutti i rinvii, fino ad atterrare al punto di partenza. Ancora carico di adrenalina, giro tra gli amici col sorriso stampato in bocca, carico di felicità per un altro piccolo tassello personale raggiunto. Poco più tardi, Carlo e Giorgio C. facendo il conteggio dei moschettoni si accorgono che ne manca uno. Allora, Giampaolo M., che oggi ha completato quasi tutte le vie, si offre gentilmente di andare a verificare. Quindi, con sicura fatta da Massimo G., ripercorre la mia stessa via con un’agilità ed una velocità che tra noi non ha pari. Si arrampica fino alla catena che termina la via e, non trovando alcun moschettone, si volta verso noi ed esclama: “ma qui non c’è proprio niente!”. Il tempo, che finora è stato più che clemente, ora cambia umore ed inizia a gocciolare. Abbiamo giusto il tempo di recuperare corde ed attrezzatura poi, raggiunto lo spiazzo sterrato, andiamo a ripararci dalla pioggia sotto i gazebo.
Qui al coperto troviamo i tavoli imbanditi con tante pietanze da gustare che, gli amici di “Verde Azzurro Pan di Zucchero”, ci invitano ad assaggiare. Nel frattempo si prepara il fuoco per arrostire la salsiccia. Poco dopo, accomodati intorno ai tavoli, iniziamo a banchettare assaporando bruschette con gorgonzola, scaglie di pecorino, cipolle borettane, peperoni sott’olio, olive, salsiccia secca, salsiccia arrosto e vino. Tra gli amici del C.I.S.S.A. presenti allo spuntino ci sono Francesco e Betty, Stefy, Annalisa, Alberto, Bea e Nicola, Vittorio, Carlo e Cristina, Giorgio C., Valter L., Alessio ed Alessia. La serata termina all’ imbrunire, accompagnata da tante risate ed un improvvisato ballo sardo.