Blog di Francesco Manca - Pubblicato dal CISSA Aps Iglesias il 19/02/2020
Attratti dal Supramonte come magneti al ferro, decidiamo di organizzare un'escursione per far calata in corda doppia a "Surtan X". Il sito è ubicato sull'altopiano di Sas Traes che, dominando la vallata di Surtana, s'ingloba nella Valle di Lanaittu. Lanaittu significa lana fitta, nome più che consono per indicare una vallata ricca di boschi e rigogliosa vegetazione che un tempo, prima della deforestazione incontrollata attuata dai carbonai, era un luogo esoterico ed impenetrabile. Non è un caso che il villaggio nuragico Tiscali si adombri sulle alture prossime a quei lidi. L'appuntamento per la partenza è fissato mercoledì 19 febbraio alle 6 del mattino vicino casa di Adriano Urracci. Oltre me ed Adriano c'è anche Alberto Mura con l'auto del quale ci recheremo presso la meta stabilita. Si unirà alla nostra squadra Francesco Serra, un amico di Padru (OT), che incontreremo sul luogo.
Dopo aver percorso la quattro corsie fino a Nuoro, oltrepassiamo Oliena ed imbocchiamo la strada che conduce alla sorgente carsica Su Gologone. Giunti 200m. prima del parcheggio antistante la risorgiva incontriamo Francesco S. e riprendiamo il viaggio verso la Valle di Lanaittu. Nel primo tratto risaliamo un'area collinare che costeggia il fiume Cedrino. Poi, orientandoci verso sud, transitiamo tra alte siepi che affiancano il Rio de Sa Oche e percorriamo un lungo viale alberato contornato da muriccioli in pietra che delimitano proprietà terriere e rifugi per gli escursionisti. Dopo 250m. dal rifugio Sa Oche (circa 6Km. da Su Gologone), svoltiamo a sinistra e, dopo circa 1Km. raggiungiamo l'area di Gutturu 'e Bilichinzos (175mslm), ove parcheggiamo la auto. Alle 9:00 cominciamo il trekking d'avvicinamento.
Dopo i primi 300m. notiamo sulla destra un ampia spaccatura longitudinale che scaverna la parete. Un centinaio di metri più avanti la traccia prosegue nel greto del fiume. Il percorso è ben evidenziato da segnavia bianco/rossi riportanti il numero di sentiero 411 e frecce indicanti i punti salienti da raggiungere. Dopo circa 1,5Km. dall'inizio del trekking raggiungiamo il bivio Dolovèrre (275mslm), ove comincia il sentiero 487A (questo sarà il punto di ricongiungimento nel percorso di rientro). Quindi, svoltiamo a sinistra ed imbocchiamo la nuova via che, orientandosi a sud-est, risale l'altopiano di Sas Traes. Il sentiero transita sotto fronde d'albero e raggiunge un tratto aperto ove è possibile gustare un fantastico panorama. Proseguiamo, quindi, fianco una pietraia per poi rigettarci nella boscaglia fino a raggiungere il bivio Sa Matta (355mslm), dal quale, voltando a sinistra, comincia il sentiero 487B.
Procediamo a destra continuando sul sentiero 487A verso il cuile Sas Traes (475mslm.), che raggiungiamo dopo circa 1,2Km. Qualche passo dalla soglia è disposto un tavolo in pietra e lunghi tronchi come panche. Un'altro tavolo si trova alle spalle del cuile tra lecci e ginepri. Dopo una breve sosta riprendiamo il cammino seguendo il sentiero che, onde evitare le rocce, disegna un ampio semicerchio lungo 400m., da sinistra verso destra, terminando ai limiti di un boschetto ove troviamo il bivio Sas Seddas (505mslm.). Da qui ci orientiamo verso il cuile Sos Mojos attraversando il boschetto per circa 200m. Usciti dalla vegetazione abbandoniamo il sentiero 487 e, volgendo a destra, seguiamo la traccia che conduce verso il dirupo. Varcando gli alti bastioni di Sas Traes ci spingiamo su campi solcati ove le lame di roccia creano intercapedini con profonde fenditure.
Nonostante la giornata fin'ora sia stata calda e soleggiata, mentre avanziamo sulle creste calcaree siamo investiti da raffiche di vento fresco. Dopo un percorso impervio e strapiombante, classificato EE (per escursionisti esperti), finalmente identifichiamo il ginepro ove è ubicata la prima delle quattro calate di Surtan X. La vallata di Surtana, sulla quale volge la calata, apre un portale tra i monti lungo circa 2Km. congiungendo la vallata di Oddoene con quella di Lanaittu. E' una zona molto nota tra gli arrampicatori per essere meta di free climbing in quanto la tipologia di roccia fa del luogo una palestra naturale. Per tale ragione son state create diverse vie attrezzate (o pilastri), ciascuna con diversi tiri (tratti d'arrampicata libera). Una di queste è Surtan X, dove X sta per decimo pilastro.
Il nostro intento è sfruttare tale via attrezzata in senso inverso, ossia, anziché arrampicare ci caleremo in corda doppia. Il primo a calarsi è Alberto che assume anche il compito di lanciare la corda. Poi spetta a me che dopo un salto di 22m. atterro su uno spiazzo sicuro. Notiamo subito che l'armo per la nuova calata non si trova nel raggio del piano d'atterraggio. Ma, dopo una rapida ricerca, identifichiamo una breve traccia che conduce una ventina di metri più in basso fino al nuovo punto. Quindi ci organizziamo per la seconda calata ma, al momento di lanciare la corda, ci accorgiamo che la roccia sottostante spancia e non consente di vedere dove termina la calata.
Alberto va per primo in avanscoperta, ma anziché lanciare la corda, decidiamo di passargliela pian piano finché non riesca ad identificare dove termina il salto. Mentre si prepara alla discesa ci rendiamo conto che la corda rischia di sfregare sulla roccia. Decidiamo quindi, sempre tenendo la verticalità all'armo, di spostare la corda sui rami di un cespuglio sito sull'orlo della roccia che, abbassandosi a livello del suolo, ammortizza l'attrito. Dopo la libera di Alberto, seguono Francesco S. ed Adriano. Io resto ultimo e, dopo aver fatto scorrere 20/30cm. di corda sull'anello dell'armo per non sfruttare il precedente fulcro d'attrito, recupero la daisy chain di Alberto e concludo la seconda calata di 25m.Anche la terza calata è spostata qualche metro sulla destra. L'armo è disposto su una stretta cengia, alta circa 1,50cm., ove possono restare in piedi due persone per volta.
L'ordine di calata è il medesimo del precedente. Quindi, dopo Alberto, Francesco ed Adriano, giunge il mio turno. Anche questa calata è alta 25m. e la corda, dopo aver transitato su uno strapiombante pulpito, scorre in parete passando sopra una sporgenza rocciosa disposta orizzontalmente, lunga circa 3m. e larga quanto uno scarpone, ove si trova il prossimo armo. Sporgendo la testa dalla parete si avverte l'ebbrezza del salto che in quest'ultima calata è 33m. e termina ai bordi del bosco. Concluse le calate, discendiamo un breve pendio fino ad intercettare il sentiero 481 che comunica Scala 'e Cucutos con Dolovérre. Procediamo a destra e dopo circa 800m. giungiamo ad un secondo bivio Dolovérre (240mslm.). Orientandoci sempre a destra camminiamo per un altro centinaio di metri fino a giungere al primo bivio Dolovèrre, ricongiungendoci nel punto ove abbiam svoltato qualche ora prima per salire a Sas Traes. Rientriamo alle auto alle 14:30, effettuando un percorso totale di 7,3Km.