Grotta Torpado (Stage Speleo 2020)

Questa mattina, alle 8:30, ci ritroviamo al CISSA (presso la Foresteria Monteponi), con i ragazzi dello stage speleo per l'escursione alla Grotta Torpado che oggi diverrà palestra per testare le tecniche di progressione su corda acquisite giovedì scorso in sede. Gli stagisti presenti sono: Gian Marco, Maria Laura, Simone, Federica, Nicola, Stefano, Mauro, Andrea e Mattia. Mentre i compagni CISSA che forniranno assistenza in grotta sono: Adriano U., Alberto M., Antonella P., Aurora F., Betty P., Carlo T., Fabrizio P., Francesco M., Guido T., Marco S., Michela S., Roberto B., Tore M. e Riccardo Mascia il quale, oltre a prestar supporto agli stagisti, avrà il coscienzioso compito di coordinare tutte le operazioni per una sicura, istruttiva e piacevole esercitazione.

Giunti al Roccione indossiamo caschetto ed imbrago e, prima di cominciare l'avvicinamento verso la grotta, posiamo per una memorabile foto di gruppo "al tempo del Coronavirus", doverosamente con mascherina sul volto. Risaliamo, quindi, il versante della collina e, giunti presso un labirinto d'arbusti, troviamo il sentiero accuratamente segnalato con nastri bianco-rossi che ci guidano, senza dilungarci in ricerche, alla Grotta Torpado. La gradita sorpresa è opera di Francesco B. ed Adriano U. che venerdì scorso, oltre a tracciare il percorso, hanno fatto un sopralluogo alla grotta per verificare, e/o riposizionare, i chiodi sui quali oggi la nostra squadra potrà tranquillamente riarmare. Giunti al sito, i compagni predispongono un corrimano di sicurezza fino all'ingresso del pozzo ed entrano per primi in grotta per raggiungere il posto stabilito ove assisteranno in nuovi amici.

Adriano e Roberto armano la grotta calando due corde parallele, una dedicata agli stagisti e l'altra ai compagni che faranno assistenza. I due compagni son seguiti da Alberto, Tore, Michela e Fabrizio i quali, man mano che i corsisti raggiungono il fondo pozzo, oltre a fargli "sicura" mentre si calano, li guideranno a visitare le altre sale collegate alla principale. Roberto e Carlo, posizionati nel pianerottolo che prelude il salto dei 18 metri, presteranno assistenza ai ragazzi nel secondo e terzo frazionamento. All'esterno, oltre me e gli stagisti, ci sono Riccardo, Betty, Guido, Antonella, Aurora e Marco.

Riccardo si assicura che ogni stagista abbia ben compreso l'uso degli attrezzi e lo rassicura affiancandolo fino al superamento del primo frazionamento. Mentre io, Betty e Guido, utilizzando una corda, facciamo provare i riprovare gli attrezzi speleo. Insieme a noi ci sono anche Antonella, Aurora e Marco che, muniti di radio, restano costantemente in contatto con i compagni. Gli stagisti, seppur con sguardo sorridente, cercano invano di celar le proprie emozioni. E' pur questo un lieto evento che battezza il loro primo vero ingresso in grotta! Pian piano eccoli entrare osservando con diligenza ogni suggerimento. Carichi d'adrenalina ben si destreggiano col discensore, pinzando la corda con le dita, creando mezza chiave e chiave completa.

Poi, anch'io con Guido, Betty e Riccardo raggiungiamo i ragazzi a fondo pozzo ritrovando, arrugginito ma ancora identificabile, il telaio del mitico motorino Torpado Minarelli, strausato negli anni settanta. Anche se la grotta in passato era conosciuta come Pozzo del Diavolo, l'aver rinvenuto quel telaio in un posto così inconsueto convinse gli speleologi ad accatastarla col nome "Torpado" (scheda 0651 SA/SU Catasto Speleologico Regione Sardegna).

Giunge l'ora di risalire. I corsisti, grazie alle corde disposte in parallelo, sono affiancati da Carlo e Riccardo che offrono preziosi suggerimenti su come coordinare al meglio maniglia con pedale. Gli ultimi ad uscire sono Guido e Tore che dovranno anche disarmare la grotta. Alle 15:30 siam tutti fuori. Sistemate le corde nei tubolari, ci catapultiamo al Roccione ove i compagni che per primi sono usciti hanno cominciato ad arrostire. Concludiamo la bella giornata intorno ad un appetitoso banchetto.