Ferrata e teleferica a Gutturu Xeu (novembre 2015)



Grazie all’invito degli amici Carlo e Vittorio oggi partecipo alla ferrata Gutturu Xeu organizzata dal C.I.S.S.A di Iglesias, per provare un nuovo modo di vivere la natura, alternativo al mondo sub del quale sono innamorato. L’appuntamento è fissato alle 9:00 ad Iglesias, nel parcheggio di un cinema multisala. Dopo essermi presentato al gruppo, Margherita verifica che il mio nome sia presente nel suo elenco e mi consegna un modulo di registrazione che compilo con i miei dati anagrafici e domicilio. Per l’evento odierno non sono ammesse nuove adesioni in quanto già dai giorni scorsi si è raggiunto il numero massimo dei partecipanti. Nel frattempo continuano ad arrivare auto con tante persone, molte delle quali hanno portato la loro attrezzatura. Faccio subito conoscenza con Francesco e Cristina (due ragazzi di Sassari giunti appositamente per questo evento), e con Marilisa e Sandro che, conoscendo la strada che conduce alla ferrata, propongono a me ed ai ragazzi di Sassari di seguirli in auto.

Dopo aver percorso per 2,70 Km. una stradina asfaltata che conduce verso il Lago Corsi, parcheggiamo lungo la cunetta e sulla destra imbocchiamo un sentiero sterrato chiuso da un cancello in rete metallica. Il cielo è nuvoloso (potrebbe anche piovere), mentre il forte vento previsto stamane dal meteo non è arrivato. Superato lo sbarramento proseguiamo per 500m. sul greto di un torrente fino a giungere in un ampio spiazzo dove anticamente c’era una cava (lo testimonia anche un rudere seminascosto dalla vegetazione). Continuiamo a risalire il sentiero per 300m. giungendo in vista della teleferica sospesa tra le pareti della gola. Dopo pochi minuti raggiungiamo un pianoro dove veniamo accolti da alcuni ragazzi del CISSA, tra cui Carlo e Francesco. Siamo il primo gruppo ad arrivare in loco, pertanto possiamo subito cominciare l'avvicinamento.

Iniziamo a seguire Carlo lungo un sentiero ben segnalato da strisce di nastro rosso e, dopo una ripida salita di circa 15m., raggiungiamo un tranquillo passaggio trasversale. Poi, costeggiando il monte (con il dirupo alla nostra destra), transitiamo sotto un riparo naturale costituito da ampi incavi rocciosi, fino a raggiungere un punto adibito alla vestizione per la scalata. Qui troviamo altri ragazzi che ci forniscono l’attrezzatura che il CISSA ha messo gratuitamente a disposizione. Con piacevole sorpresa trovo Andrea (amico sub e socio CISSA), che mi aiuta ad indossare l’imbragatura e, oltre a fornirmi caschetto e guanti, mi da qualche suggerimento su come utilizzare le longe. La cordata definitiva risulta composta da otto persone: Alessandro A. (CISSA) che apre il gruppo, seguito da Francesco (di Sassari), Marilisa, io, Carlo T. (CISSA), Cristina B., Sandro P., un altro ragazzo e Vittorio (CISSA) che chiude il gruppo.

Iniziamo il percorso oltrepassando la base dov’è sistemata la stazione d’arrivo della teleferica ed iniziamo a risalire il versante per circa 40m., aiutandoci con una corda fissata lungo il pendio, fino a raggiungere una grossa roccia. Da qui iniziamo la discesa che è stata attrezzata da un cavo in acciaio fissato saldamente alla parete. Mentre si avanza è obbligatorio sganciare una prima longe ed assicurarla al nuovo cavo e poi ripete re la stessa operazione con la seconda longe. Giunti a metà parete, circa 30m. dal suolo, troviamo un ponte tibetano (creato con tre cavi d’acciaio: uno per camminare e due laterali per l’aggancio delle longe), che ci apprestiamo a transitare. E’ fantastico camminare sopra un solo cavo! Sembra quasi di fluttuare nell’aria. Il panorama è meraviglioso: volgendoci verso il basso scorgiamo il letto di un ruscello, mentre difronte si erge una ripida parete che attende solo di essere scalata.

Il lavoro dei ragazzi del C.I.S.S.A. è da elogiare per la passione e la meticolosità con cui hanno ideato questo progetto, predisponendo metri di cavo d’acciaio e rendendo sicura e fruibile a tutti gli appassionati questa spettacolare ferrata. Oltrepassato il ponte tibetano inizia la scalata in parete. L’affrontiamo con il giusto spirito d’avventura, compatti, aiutandoci l’un l’altro nei tratti più impegnativi, sempre con il sorriso rassicurante degli amici CISSA che ci guidano con la tranquillità che li contraddistingue. Al termine della scalata percorriamo un breve sentiero che conduce ad una ripida discesa. Nel frattempo possiamo gustarci un panorama spettacolare e scambiarci qualche simpatica battuta. Non mancano i reciproci scatti fotografici ed i simpatici filmati. Si prosegue sempre in parete su un piano trasversale che termina in un angolo dov’è custodito il diario di ferrata. Qui è possibile lasciare un breve messaggio trascrivendo le proprie emozioni. Il percorso termina su un terrazzo dov’è stata predisposta la stazione di partenza della teleferica (chi desidera ed ha un discensore può calarsi direttamente in parete).

Siamo ad un'altezza di 60m. dal suolo e la teleferica, da parete a parete, copre una settantina di metri distanza. A sistemarci l'imbragatura per il lancio si prodigano Carlo ed Alessandro. Il primo a lanciarsi e Francesco (di Sassari) che arriva a destinazione con parecchia velocità. Pertanto, i ragazzi del C.I.S.S.A. che controllano la teleferica, armeggiano per regolare la tensione delle corde in modo da garantire la sicurezza di tutti, compresa la loro che son preposti ad accogliere i partecipanti al termine del volo. Quindi, dopo aver recuperato l’imbragatura con l’ausilio di una lunga corda, si prepara al lancio Marilisa che arriva euforica alla meta. Finalmente è arrivato il mio turno. Osservando gli amici che mi hanno preceduto, il lancio pare impressionante, ma al contempo estremamente entusiasmante. In questi casi si crea un sottinteso patto di fiducia sul buon lavoro dei ragazzi che hanno messo a punto questo strepitoso marchingegno. Mi sento pronto, felice di provare questa emozione e fortemente motivato a sperimentare questo spettacolare volo.

Parto inizialmente camminando verso il bordo del terrazzo per poi abbandonarmi nel vuoto acquisendo sempre più velocità. A metà percorso sperimento l’ebrezza del salto tenendomi alla cima solo con una mano. Arrivo a destinazione rallentando quasi del tutto l’abbrivio. Sono veramente felice, carico di adrenalina e mi sento di salutar chi incrocio con festosità. Nel frattempo ci sono altre persone in attesa di partire per la ferrata. Pertanto, saluto tutti gli amici e mi avvio lungo il sentiero del rientro. In totale il percorso è durato circa 2:45min.