Grotta Cuccuru Tiria (ricerche biospeleo)
Questa mattina è prevista l'esplorazione di un ramo della grotta Cuccuru Tiria. Lo scopo odierno è quello di ricercare la fauna che frequenta e/o dimora gli ambienti cavernicoli. Andremo, quindi, alla ricerca di tanti "animaletti" che presentano dimensioni che vanno da pochi millimetri a diversi centimetri. Alcuni di loro vivono in grotta abitualmente, ma possiamo trovarli anche all'esterno e sono classificati come troglofili; altri (classificati come troglosseni), soggiornano in grotta solo occasionalmente, oppure sono costretti a viverci per cause accidentali, malgrado siano inadatti a permanere in ambiente ipogeo (ad esempio, potrebbero essere precipitati dentro la grotta e non riescono più ad uscirne); infine ricercheremo quelli che abitano esclusivamente nel mondo sotterraneo e che per loro specifiche caratteristiche non possono vivere in quello epigeo, classificati come troglobi. Si promette, quindi, una ricerca avvincente, appassionante, costruttiva, col fine di catalogare la fauna cavernicola ed utilizzare i dati raccolti a corredo delle peculiarità della grotta stessa. L'appuntamento l'abbiamo fissato al Roccione nell'area di Corongiu de Mari. Arrivo sul posto accompagnato da una leggera pioggia. Ad attendermi alcuni compagni del gruppo di lavoro: Vladimiro Inconis, Adriano Urracci e Michela Sanna.
Dopo aver preparato l'attrezzatura speleo e la strumentazione che utilizzeremo per le misurazioni, ci introduciamo pochi passi nella vegetazione fino a raggiungere l'ingresso della grotta che svela la classica entrata a pozzetto.
La nostra osservazione comincia già dall'esterno e prosegue in grotta ove procediamo lentamente per poter registrare ogni particolare. Nei primi metri, dove la temperatura è ancora influenzata dall'esterno e fievoli bagliori di luce si stanno, passo dopo passo, assopendo, rileviamo fogliame, ragni con vaste ragnatele, zanzare e feci di ratto.
Purtroppo troviamo anche pezzi di vetro di bottiglia, piccoli brandelli di tessuto, fibbie di plastica, vecchie batterie ed anche un vecchio scarpone mimetizzato con l'ambiente. Auspichiamo che ciò interessi solo questo primo tratto.
Procedendo controlliamo ogni anfratto, tra le pietre, sulla volta, nelle sabbiose salette laterali, commentando ogni rilevamento e particolarità.
Giunti alla sala con la spaccatura nota come "su stampu e su ..!", rileviamo ossa di animale, piccoli funghi bianchi, ciuffi di radici che penzolano dalla volta, conchiglie di gasteropode, infiorescenze di muffa, corazze di mollusco e qualche zanzara di grotta.
Proseguiamo ancora fino a raggiungere un saltino che discendiamo con l'ausilio di una corda ed esploriamo la sala sottostante.
Le pareti sono marcate orizzontalmente da strisce di calcare bianco ed indicano il livello raggiunto dall'acqua quando l'ambiente era allagato. Misuriamo anche la temperatura 16° e l'umidità 89°.
Proseguiamo verso il ramo della grotta che avevamo stabilito, ricercando e fotografando diversi animaletti utili per le nostre ricerche.
Registrati i dati, lasciamo il ramo d'esplorazione e ci dirigiamo verso le pompe ove è presente una copiosa cascata.
Concludiamo l'interessante mattinata concordando di ritornare presto a Cuccuru Tiria per proseguire le ricerche. A tal proposito vorrei condividere una riflessione di Michela che racchiude appieno un pensiero che ci accomuna: "Nonostante la grotta di Cuccuru Tiria sia una meta già nota e frequentata molto spesso, è sorprendente come a volte, soffermandosi e prendendosi il tempo per osservare con più attenzione, sì possano scoprire nuovi particolari e addirittura esseri viventi che altrimenti non verrebbero mai notati ed apprezzati".