Blog di Francesco Manca - Pubblicato dal CISSA Aps Iglesias il 08/10/2016
Oggi abbiamo in programma la realizzazione di una teleferica per i bimbi alla grotta Sa Cava Romana, situata nel territorio di Nuxis. Questa mattina ci siam dati appuntamento con alcuni amici del Centro Iglesiente Studi Speleo Archeologici alle 8:00 presso la nostra sede. All’appuntamento giungono Francesco B., Adriano Urr., Guido, Roberto B. e Vittorio. Dopo aver caricato in auto tutto l’occorrente per il lavoro, inclusi caschetti ed imbraghi da far utilizzare ai bimbi, ci avviamo verso il sito. Sa Cava Romana prende il nome dall’omonima società mineraria laziale che lo scorso secolo utilizzò la grotta come cava per l’estrazione di alabastro. Il sito si raggiunge costeggiando il cimitero di Nuxis e seguendo le indicazioni per la chiesa bizantina di S.Elia in loc. Tattinu. La grotta si trova sul lato destro della stradina cementata (300m. prima di giungere alla chiesa). Sul posto, troviamo ad attenderci Morena, Alessio A., Alessia L. ed altri ragazzi dello Speleo Club Nuxis che da qualche anno organizzano questo evento col patrocinio del comune di Nuxis.
Lasciata l’auto in uno spiazzo ai piedi della collina, percorriamo una breve salita che conduce all’ingresso della grotta. Roberto C. mi spiega che questo sito era conosciuto già nel periodo nuragico e si accedeva dalla volta tramite alcune aperture presenti sulla collina. Poi, a fine anni ’50 con l’apertura della cava, i minatori crearono una breccia nella roccia per poter trasportare il minerale estratto con più facilità. Per cui ora si può comodamente transitare percorrendo un ampio corridoio orizzontale. Proprio in questo passaggio, recentemente è stato sistemato un cancello in ferro in modo da preservare il meraviglioso ambiente ipogeo dalle incursioni dei vandali che in passato hanno imbrattato alcune rocce con scritte ed abbandonato bottiglie ed altri rifiuti. La manifestazione si svolgerà nell’ampio salone che si trova qualche metro oltre l’ingresso. La grotta è una delle più estese del Sulcis, presenta diversi ambienti e si estende per oltre 2km. Per tale motivo i ragazzi dello Speleo Club di Nuxis hanno delimitato l’accesso alla sola area interessata, escludendo altri percorsi che si aprono nel perimetro del salone.
Le ampie aperture presenti sul soffitto lasciano filtrare molta luce, pertanto per lavorare non abbiamo necessità di accendere le nostre luci. Sul pavimento sono presenti alcuni macigni squadrati e cumuli di terreno (quello centrale particolarmente cospicuo), derivanti da materiale di scarto degli scavi minerari e cedimenti di alcune delle rocce sovrastanti. Mentre valutiamo il punto migliore dove montare la teleferica arriva a darci una mano anche Alessandro A. Iniziamo, quindi, a disporre le corde lungo il salone per una trentina di metri, sollevandole da terra di circa tre metri. Poi, dopo averle tese con la collaborazione delle braccia di entrambi i gruppi speleo, montiamo la carrucola. Ora possiamo passare alla fase di collaudo di tutto il sistema, sia per regolare la giusta inclinazione delle corde, che per ottenere uno scorrimento fluido della carrucola che dovrà sostenere un peso medio di 50kg. senza allentarsi. Inizialmente proviamo a far scorrere alcuni zaini legati tra loro; poi decidiamo di fare una prova più realistica utilizzando come cavia Alessia L. dello Speleo Club di Nuxis che gentilmente si è voluta offrire volontaria, facendole testare la discesa con la teleferica da una parte all’altra del salone.
Mentre si continua a perfezionare il sistema io, Adriano Urr. e Roberto B., accompagnati da Morena ed alcuni amici dello S.C.N., percorriamo un sentiero esterno alla grotta che, risalendo la collina, conduce alle aperture presenti sulla volta e ci organizziamo per calare due corde in modo da fare provare più tardi ai bambini qualche metro di salita e discesa con imbrago speleo. Mentre ultimiamo i lavori, i ragazzi dello Speleo Club Nuxis ci fanno la graditissima sorpresa di organizzare il pranzo, offrendoci un’ottima grigliata accompagnata da vino, birra ed uno squisito civraxiu. Poco più tardi ci raggiungo anche altri amici del C.I.S.S.A., tra cui Giorgio C., Graziella, Annalisa, Betty, Riccardo e tanti altri, alcuni con i loro bambini. C’è ancora un po di tempo prima delle 16:00 (ora d’inizio della manifestazione), pertanto Francesco B. col consiglio di Giorgio C., Guido e Vittorio, ricontrolla la posizione della teleferica, apportando le opportune correzioni per rendere lo scorrimento della carrucola più veloce ed ancora più sicuro.
Nel frattempo iniziano ad arrivare tanti bambini accompagnati dai propri familiari, tra cui alcuni nostri parenti ed amici. Tra i ragazzi del Centro Iglesiente Studi Speleo Archeologici di Iglesias e quelli dello Speleo Club di Nuxis si crea subito una spontanea e meravigliosa collaborazione nell’accogliere i bimbi ed assisterli durante le diverse prove. Morena, Annalisa, Riccardo ed altri ragazzi si occupano della vestizione dei bimbi preparandoli con imbrago e caschetto. Poi, dopo averli disposti in fila indiana, li fanno salire uno per volta sopra una roccia che offre un sicuro terrazzino in piano. Questa è la stazione di partenza dove io e Giorgio C. assicuriamo il bimbo alla carrucola, per poi lasciarlo andare in uno spettacolare volo, colmo di emozioni, che lo trasporta fino alla parte opposta della grotta dove viene accolto da Alessio A., Francesco B. e Adriano Urr. Il tutto si svolge con la grande partecipazione del folto pubblico che sostiene gli impavidi paladini con tanto tifo.
Nel frattempo, nella zona dove abbiamo calato le corde, altri compagni speleo preparano i bambini per farli salire fino a raggiungere Guido e Roberto B. che li attendono assicurati in parete ad una certa altezza. Vittorio documenta accuratamente ogni attività scattando foto e girando filmati. Ogni tanto alterniamo i nostri ruoli per dar modo a tutti i compagni di assistere i bimbi nelle varie prove. La manifestazione si protrae per tutta la serata per la gioia di bimbi e genitori. Mentre usciamo dalla grotta possiamo godere lo spettacolo di un meraviglioso tramonto. Conclude così questa calda giornata autunnale che ha regalato al nostro cuore il ricordo dei simpatici sorrisi di tanti piccoli grandi amici.