Abisso del Fungo

Bello l'Abisso del Fungo... non vedo l'ora di tornarci! 
Così, con questa frase drammaticamente ironica, alle 21:30 si è conclusa la nostra escursione. 
Ma partiamo dal principio, quando alle 7:30 ci incontriamo tutti in sede per andare verso quella che sarebbe stata la giornata più promettente che potessimo immaginare (Eja!!). Io, Barbara N., Adriano U., Francesco M., Miro I. e Stefano A. (detto Roberto), carichiamo le macchine e partiamo verso Monti Nieddu per raggiungere l'ingresso della grotta “Abisso del Fungo”.
Già il tragitto in macchina è complicato, tant'è che Francesco deve abbandonare la sua auto perché non riesce a raggiungere il punto d'arrivo... e cosa pretendeva con una Dacia Duster!!! Lo lasciamo giustamente a piedi insieme a StefanoRoberto che ci teneva a fargli compagnia. 
Con Miro proseguiamo la nostra strada che improvvisamente si divide in 2-3-4 biforcazioni e, a sentimento, percorriamo quella che ci sembra più ovvia, visto che Adriano e Barbara “s'anti mollau” indietro per la fretta (come, se poi, non potessero aspettare che li raggiungessimo). Tutti ricongiunti, ci vestiamo per affrontare l'avvicinamento alla grotta. Diamo retta a Francesco e seguiamo la sua strada, più corta di 10 metri rispetto a quella di Adriano, che ci permette di arrivare mezz'ora dopo... di sicuro si è vendicato per non avergli dato un passaggio... geniale!
Finalmente alle 8:30 arriviamo all'ingresso della grotta. 
Adriano e Miro s'introducono subito per armare, ma riusciamo ad entrare solo alle 10:00 perché i fix trovati in parete, ormai completamente arrugginiti, si sono dovuti sostituire. Una volta entrati, dopo un piccolo salto, raggiungiamo una saletta dove sostiamo per poi riprendere la discesa in quella che viene chiamata la “Voragine della Gloria”. 
Attorniati da concrezioni di ogni genere e dimensione, ci sentiamo quasi obbligati a fermarci per ammirare questo spettacolo. Prima di raggiungere un'ampia sala (Sala del Ronzio), ci imbattiamo in una pietraia piuttosto infima che mette alla prova la nostra delicatezza e leggiadria nell'evitare di lapidare i compagni sotto di noi. 
Eccoci arrivati! 
Dopo una sosta per spuntinare ci infiliamo nella strettoia che ci conduce al Fungo. 
Superato il cunicolo, ovviamente non potevamo che aspettarci che Adriano e Francesco giochicchiassero un po' al piccolo armatore, lasciando noi quattro ad attendere in mezzo metro quadro incastonati con l'ambiente circostante, fino a diventare un tutt'uno con le pareti intorno. Quando finalmente danno la libera ci stacchiamo letteralmente dalle pareti e riprendiamo la nostra discesa e ...wow ragazzi!!!... la fatica, la fame, la stanchezza ed ogni maledizione lanciata hanno finalmente un senso... Ad attenderci la caratteristica colonna che da il nome a questa sala, ossia il “Fungo” alto ben 5 metri, sorvegliato da due stalagmiti alte quasi 3 metri che chiudono una stanza dalle pareti completamente concrezionate di aragonite e speleotemi molto simili a delle sfere.
Anche se Adriano sostiene che in grotta il tempo non si conta, controlliamo l'orario e alle 16:30 riprendiamo la via del ritorno, lunga, faticosa ed a tratti un po' mistica. Arrivo in cima per prima e mi accascio ad aspettare gli altri. Man mano arrivano tutti, ma l'attesa è lunga, soprattutto quando, sotto un diluvio, dobbiamo attendere che Miro termini di disarmare l'ultimo tratto. Riparte il concerto delle imprecazioni e delle maledizioni che, da sotto un telino termico utilizzato per ripararci, sembra renderci meno fredda e bagnata la nostra attesa.
Uscito anche Miro, ci affrettiamo a ritirare le corde e recuperare le attrezzature per poi riprendere la discesa lungo il bosco. Rifacciamo la stessa strada dell'andata per tornare alle macchine, perchè quei dieci metri in meno ci hanno permesso di sopravvivere a stenti e ipotermia. Arrivati alle auto, non vediamo l'ora di metterci addosso due stracci asciutti e ripartire verso il sogno di una doccia bollente ed un tozzo di pane da mettere sotto i denti. 
h 21:30 Casa !!! ...Bello l'Abisso del Fungo... non vedo l'ora di tornarci!!!
Ma la verità è che ci riandrei domani!