Grotta Gutturu Farris

È domenica 11 dicembre e anche oggi un gruppo di speleo decide di svegliarsi presto per concedersi la meritata dose di meraviglia settimanale. Sono le 8.00, ritardo più, ritardo meno. Adriano, Barbara, Betty, Francesco e Sara si affaccendano per recuperare l’attrezzatura necessaria dalla sede C.I.S.S.A. e mettere il tutto in due sole macchine. Raggiunta la ragionevole certezza di non aver trascurato nulla ed aver convinto Adriano e Francesco che non è il momento idoneo per tagliare e rifinire le corde nuove, partiamo alla volta di Gutturu Farris (Domusnovas). 

La strada scorre rapida, forse un po’ troppo vista la mancata svolta, ma in fin dei conti scopriremo che il piccolo imprevisto è solo un’anticipazione dell’imminente avvicinamento alla grotta prescelta. 

Arrivati in loco la prima cosa che constatiamo è il freddo, ma siamo certi che è questione di minuti poiché la camminata verso la grotta lo renderà solo un lontano ricordo. Forti di questa consapevolezza ci cambiamo veloci e c'incamminiamo. 

La strada è lunga e, almeno per Betty e Sara, sembra non finire mai. Quel sentiero, che dovrebbe aprirsi sulla sinistra e portarci all’ingresso della grotta, non appare nemmeno sotto forma di miraggio, ma poi…
Adriano esordisce: "TORNIAMO INDIETRO, L'ABBIAMO SICURAMENTE GIÀ SUPERATO!!
L’inutile strada percorsa viene rifatta a ritroso e qualcuno già rimpiange il freddo ora improvvisamente soppiantato da goccioline di sudore che percorrono le schiene degli speleo. 

Adriano, seguito da Barbara, e Francesco decidono di perlustrare immaginari sentieri che risalgono il promontorio sulla sinistra, mentre Betty e Sara attendono sul viale determinate a non fare nemmeno mezzo passo non necessario. Mentre Francesco esplora il monte con due zaini, Adriano trova l’ingresso e ci raduna. 
Iniziano le procedure d'armo della grotta e, uno alla volta, ci si cala. Betty chiude la fila per assicurarsi che i due pulcini Barbara e Sara raggiungano il fondo della grotta senza intoppi. 
La discesa procede serena quando al terzo frazionamento Sara nota della polverina bianca provenire dalla placchetta, nonché da quella che sembra un bella filatura della roccia.
Senza dire nulla e nel panico più totale decide di assicurarsi col croll alla corda appena liberata e di comunicare agli altri il fatto. 
Il tempo si dilata e la risalita fino al precedente frazionamento dura un’eternità. 
Difatti il potenziale pericolo è scampato ma Sara fatica a riportar su la mano ancora tremolante.
Francesco risale per controllare la situazione temendo il cedimento ad ogni pedalata. Giunto sul punto può constatare che la frattura non è recente, quindi siamo tutti al sicuro.
Si può dunque proseguire e raggiungere Adriano e Barbara che nel frattempo stanno già ammirando il fondo della grotta. 

Osservati dall'alto della calata i due compagni sembrano due lucine dell’albero di Natale ...lucine che in effetti stanno al di la di uno strapiombo, ultimo passaggio che Betty, Francesco e Sara dovranno superare prima di raggiungere finalmente i compagni.
Giù tutto è meraviglioso, come sempre, ma mai quanto il BAT SEGNALE introdotto da Barbara all’interno della grotta. Possiamo affermare, senza troppo margine di errore, che lo stesso è stato proiettato almeno sul 70% della superficie della grotta: 
“Barbara prova a puntarlo più vicino” 
“Vedi se li funziona meglio perché la superficie è più liscia” 
”Voglio una foto con il BAT SEGNALE, la stalattite, la stalagmite, gli alieni e un tirannosauro” 
Fortunatamente rinsaviamo e capiamo che tutto ciò che ci circonda merita decisamente di più del BAT SEGNALE (o almeno, per ritegno, abbiamo deciso che questa fosse la versione ufficiale). 

Completiamo il giro della grotta imbattendoci anche in un bellissimo prato stellato che Betty e Francesco scelgono di illuminare assumendo pose plastiche che le statuine del presepe possono solo invidiare.
Tra battute varie e discorsi semiseri percorriamo l’agevole via di risalita fatta di superfici scoscese e scivolose.
Le magnifiche orecchie di elefante che non perdono l’occasione di dare bacini agli speleo affaccendati nella risalita. 
Usciamo che sono solo le 17.30 e, siccome si sta facendo buio, ci avviamo subito verso le macchine per organizzare lo spuntino di questa domenica.